La Soprintendenza


A seguito della riorganizzazione del MiBACT a decorrere dall’11 luglio 2016 la Soprintendenza di Ravenna è diventata
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Soprintendente dott.ssa Federica Gonzato

Attualmente l’azione di tutela archeologica, paesaggistica, architettonica e storico-artistica della Soprintendenza di Ravenna si esplica, grazie anche al suo enorme patrimonio conoscitivo conservato al suo interno presso la biblioteca specializzata, gli archivi storici dei documenti e dei disegni, l’archivio fotografico e il laboratorio di restauro, su un complesso territorio di competenza (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), caratterizzato da ambienti naturalistici di eccezionale interesse, da centri storici e monumenti di altissimo valore storico-artistico.

Un po’ di storia…


È il 2 dicembre 1897 quando, “considerata la convenienza di meglio coordinare le cure dell’Amministrazione dello Stato per la tutela delle antichità ravennati”, nasce con il Regio Decreto 496 la speciale “sopraintendenza per la conservazione e la manutenzione dei monumenti di Ravenna”, che anticipa di dieci anni l’organizzazione degli uffici periferici nel resto d’Italia.

Affidata allo storico dell’arte Corrado Ricci, che poi diventerà Direttore Generale alle Antichità e Belle Arti, la Soprintendenza di Ravenna si caratterizza fin da subito come centro di alta competenza tecnico-scientifica, svolgendo, di lì a poco sull’intero territorio romagnolo, un’articolata e complessa azione di tutela, sia ambientale che architettonica, esplicata attraverso l’individuazione dei beni con l’emanazione dei relativi decreti, la loro protezione e conservazione, il loro controllo con specifiche autorizzazioni a lavori, il loro studio e la loro catalogazione.

A partire dagli anni sessanta del XX secolo l’attività delle Soprintendenze si è ampliata: da garanti della sola conservazione fisica del bene a promotori della sua valorizzazione. La Soprintendenza ravennate si è pertanto trovata impegnata anche in un’azione attiva di promozione con la gestione diretta di importanti musei e monumenti: il mausoleo di Teoderico, il Battistero degli Ariani, il Cosiddetto Palazzo di Teoderico, la basilica di Sant’Apollinare in Classe e il Museo Nazionale.

Fino alla riforma ministeriale del 2014 (DPCM n. 171) la Soprintendenza di Ravenna ha esercitato sul territorio di competenza una tutela circoscritta ai soli beni architettonici e ambientali. Il Regolamento di organizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo l’ha ampliata comprendendo anche i beni storico-artistici e allo stesso tempo “ha ristretto” il territorio di competenza con l’esclusione della provincia di Ferrara. Tuttavia questo cambiamento, a cui si aggiunge anche la perdita della gestione diretta dei monumenti e dei musei passati al Polo Museale dell’Emilia Romagna, è stato poi superato con attuazione del DM 44 del 2016 che ha ulteriormente allargato la tutela delle Soprintendenze Belle Arti e Paesaggio anche ai beni archeologici e che ha quindi trasformato la Soprintendenza ravennate in Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.