Ufficio catalogo

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L’attività di catalogazione del patrimonio culturale è da considerarsi fondamentale per la generale attività di tutela, sia sotto il profilo della conoscenza e di testimonianza dei beni, sia perché le conoscenze sistematicamente organizzate offrono un valido supporto all’azione preventiva ed efficace contro le azioni criminose che lo colpiscono.Indispensabile ai fini della gestione, valorizzazione e, in particolare, della tutela dei beni culturali, l’atto scientifico della catalogazione è da intendersi come raccolta organizzata del maggior numero di informazioni su un oggetto, che consente un sistematico rilevamento dei beni di notevole interesse storico-artistico, sia di proprietà di enti pubblici, che di proprietà privata.

Con l’atto costitutivo del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (D.P.R. n. 805/1975) venne attribuito all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) il compito di realizzare e gestire il Catalogo generale dei beni culturali; oggi questa missione istituzionale si è tradotta nell’impegno alla creazione del Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGEC), mediante il flusso diretto dei dati elaborati dagli organi periferici, su piattaforma web. La catalogazione dei beni culturali, è disciplinata dall’art. 17 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004), che attribuisce al Ministero con il concorso delle Regioni, il compito di individuare e definire metodologie comuni di raccolta, di scambio, accesso ed elaborazione dei dati a livello nazionale. Tale innovazione, sia metodologica che tecnologica, investe non solo i metodi di catalogazione informatizzata, ma esprime anche una rinnovata visione del ruolo delle diverse istituzioni che operano nell’ambito dell’arte e della cultura.

Per svolgere le campagne di catalogazione, la Soprintendenza opera in collaborazione con l’ICCD, a cui sono attribuite funzioni di indirizzo e coordinamento di tale attività a livello centrale, nonché compiti di ordinamento e gestione del catalogo nazionale. Per ciascuna tipologia di bene l’ICCD ha predisposto una specifica “scheda di catalogo”. La catalogazione può essere condotta con diversi livelli di approfondimento: d’inventario (I), di precatalogo (P) e di catalogo (C).

L’archivio cartaceo della Soprintendenza è costituito da schede A (architettura), OA (opere/oggetti d’arte), RA (reperti archeologici) ed NU (beni numismatici), consultabili presso l’Istituto; tra le campagne di catalogazione informatizzata (SIGEC) oltre alla progressiva digitalizzazione delle predette, sono state compilate anche schede MODI (modulo informativo), F (fotografia), BDI (beni demoetnoantropologici immateriali), CF (contenitori fisici), MINP (modulo per l’inventariazione patrimoniale) e PG (parchi e giardini).